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DT S1 - Christian A. Crane e Arthur - La Salamandra

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murasaki
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"Perchè è ciò che vince il fuoco,
e non ne è vinto;
ma vi sta in amicizia,
dilettandovisi”

Crane era tornato in sé da poco e stava rincorrendo il suo compagno, Arthur. 
La sua reazione non era esattamente ciò che si auspicava ma era esattamente ciò che si aspettava: il panico. Arthur lo aveva visto uscire da una caverna in cui aveva lanciato dell'esplosivo e sopravvivere ai colpi di arma da fuoco della truppa nemica. Lo aveva visto gettarsi famelico su uno di loro e divorarlo a morsi. Arthur era un uomo di guerra: i suoi occhi avevano potutto assistere ai migliori soggetti cinematografici che la natura umana potesse offrire: cannibalismo, tortura, violenza di guerra, roghi... ma quello no.

L'amico era caduto a terra e una salamandra gli era accanto. 
Una salamandra dal collo lungo. L'Afghanstan aveva un particolare tipo.

Non poteva essere un caso: salamandre e quella donna, proprio lì, in Afghanistan. In un luogo abbandonato da Dio e dalla scienza. 

Risultati immagini per Batrachuperus mustersi

 

Arthur era a terra, agghiacciato. Per la prima volta temeva per la sua vita. 

 

Turning: Arthur, Crane, Narrazione

Stiamo perdendo tempo.

 
Pubblicato : 04/08/2019 11:39 am
D349jnD reacted
D349jnD
(@d349jnd)
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"Deus meus, ex toto corde paenitet me omnium... meorum peccatorum"

Sir Arthur di Lancaster tremava, la sudorazione drasticamente aumentata. S'era procurato una contusione all'altezza del muscolo dorsale posteriore, a circa metà della schiena. Nel suo cuore viveva solo la speranza di una redenzione che si faceva viva a ogni verso dell'Actus Contritionis, preghiera usata per chiedere la grazia.

Le mani dell'uomo si chiudevano, le dita via via s'incrociavano lievemente.

Un'immagine patetica per certi versi, colma di pathos e fede per altri. Quell'uomo aveva vissuto secondo una logica di "Mors tua, vita mea", suddito e strenuo difensore della Sacra corona d'Inghilterra al quale aveva donato tutto sè stesso.Nel suo animo ripercorreva quando aveva percepito quella luce regia, vicino a sè, quel riconoscimento, una medaglia affidatagli da Re Giorgio V in persona, che stimava ancor più della sua stessa famiglia.

"Sono un umile servo del mio Re e ancor più tuo servo, mio Dio. Perdonami dei miei atti impuri. Sono pronto alla mia redenzione"

Socchiudeva gli occhi, pregando.

 
Pubblicato : 05/08/2019 1:58 pm
alessandro - Cristian A. Crane
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@d349jnd

Gli occhi tornarono a vedere.

 

Non poteva essere vero quello che Cristian mise a fuoco, un fiume di sangue e carne, era ancora chino sulla fredda roccia, rossa porpora ormai, era un atollo in un mare di polvere e odore di morte.

 

Quello che gli occhi misero a fuoco era una vivida a cruda realtà che nessun uomo sano di mente riuscirebbe ad accettare, ma Cristian sa bene che lui uomo non è più.

 

Si alzò in piedi, la fonte del rosso fiume di sangue era lui, dalla sua bocca sgorgavano le ultime gocce di vita di quei soldati, nemici credeva, ma quello che a tratti vedeva tra la vivida realtà e un freddo sogno erano loro, i soldati, destarsi dai corpi inanimati e allontanarsi dai resti di roccia polvere e sangue.

 

<< mi controllai le ferite di fucile, sparite, solo fori negli abiti, la scena raccapricciante davanti i miei occhi era disgustosa e mi rendo conto di essere stato io, come in un impeto di follia, ora dopo il massacro mi sento lucido e calmo.

 

Mi rialzo dal fondo di quel lago di morte provo a scrollarmi di dosso il sangue e la polvere, e il mio pensiero continua a ritornare come impazzito a quello che è successo nella caverna, quella donna, il freddo e gli spiriti.

 

Un gelido vento, di nuovo lo sento intorno a me ancora gli spiriti per un secondo li vedo, ma poi mi ritorna la vista, mi guardo intorno sento dei rumori su un sentiero alla destra della grotta, ma quello che più sento non con le mie orecchie è paura, non viene da me, è come se sentissi la paura di qualcuno.

 

Mi volsi verso il sentiero e vidi Arthur.

 

<Sir Arthur!> gridai, era lontano ma cercai di raggiungerlo, i miei passi percorrevano quel sentiero dissestato molto velocemente, troppo velocemente, sentivo il vuoto nel ventre come quando mi lanciai con il paracadute.

 

Raggiunsi il Capitano gli occhi socchiusi, la sudorazione abbondante, tremava e pregava.

 

<Arthur è ferito?> gli chiesi inginocchiandomi vicino a lui, allungai una mano per conforto, e vidi il sangue gocciolare dalla mia giacca, e capii che la causa di quella paura da far chiedere perdono a Dio da parte di un uomo di guerra, ero io.>>

 

 
Pubblicato : 07/08/2019 9:41 am
murasaki
(@murasaki)
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Il cielo buio iniziava ad illuminarsi: scariche di energia come lampi e fulmini, troppo lontani perché se ne potesse sentire il rumore. 
Erano muti ma minacciosi. 

Il silenzio del cielo fu interrrotto da un Vickers Vimy britannico, biplano Bombardiere pronto a dare ai nemici una buona dose di diplomazia in pieno stile inglese. Si unì al muscista britannico nei cieli un coro di Soldati con mitragliatori e fucili. Anche altri gruppi di uomini cercavano di scappare dai campi e - evidentemente - il lavoro dei Turchi fu eseguito egregiamente.

Nei tempi di resa l'Afghanistan stava massacrando le truppe inglesi che avevano già dichiarato una ufficiosa resa. Uno sterminio di massa. 

Per questo da Backingham palace è arrivato l'ordine di ucciderne quanti più possibile: un semplice e banale atto di vendetta dopo l'ora del tè, sebbene per una volta non fosse colpa degli inglesi. 

Arthur era a terra ma sapeva che avrebbero sganciato delle bombe e che doveva allontanarsi il prima possibile.
Alcune gocce di pioggia sembravano lavare i loro volti, benevolmente. 

Quella musica infernale stava divorando le viscere degli uomini ma non quelle dei vampiri: loro erano già morti. 

Stiamo perdendo tempo.

 
Pubblicato : 07/08/2019 1:27 pm
alessandro - Cristian A. Crane
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Alzai gli occhi e udii rombi nel cielo illuminato dai fulmini, e capii che le truppe alleate stavano arrivando.

Dopo tutto quello che è successo siamo fuori dal campo e in territorio nemico, non c’è tempo da perdere io e Arthur dovevamo muoverci da li.

”Sir Arthur mi sente? È necessario che si lavi dallo sguardo la paura per quello che è appena accaduto, non le farò del male. Ora deve alzarsi  dobbiamo andare prima che ci facciano saltare in aria.” 

Presi Arthur per l'uniforme e lo rialzai da terra, il suo sguardo era terrorizzato più da quello che aveva di fronte che dal presagio dei rumori che i bombardieri facevano sopra le nostre teste.

 

” Arthur mi ascolti lo sente il rumore dei bombardieri? Dobbiamo muoverci, ADESSO!”

L’idea migliore che mi passò per la testa era di rifugiarci nella caverna, era abbastanza vicina e sgombra dai nemici.

”Nella caverna, ORA Arthur ora”

 

 
Pubblicato : 17/08/2019 8:07 am
alessandro - Cristian A. Crane
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@murasaki

Alzai gli occhi e udii rombi nel cielo illuminato dai fulmini, e capii che le truppe alleate stavano arrivando.

Dopo tutto quello che è successo siamo fuori dal campo e in territorio nemico, non c’è tempo da perdere io e Arthur dovevamo muoverci da li.

”Sir Arthur mi sente? È necessario che si lavi dallo sguardo la paura per quello che è appena accaduto, non le farò del male. Ora deve alzarsi  dobbiamo andare prima che ci facciano saltare in aria.” 

Presi Arthur per l'uniforme e lo rialzai da terra, il suo sguardo era terrorizzato più da quello che aveva di fronte che dal presagio dei rumori che i bombardieri facevano sopra le nostre teste.

 

” Arthur mi ascolti lo sente il rumore dei bombardieri? Dobbiamo muoverci, ADESSO!”

L’idea migliore che mi passò per la testa era di rifugiarci nella caverna, era abbastanza vicina e sgombra dai nemici.

”Nella caverna, ORA Arthur ora”

 
Pubblicato : 18/08/2019 11:27 am
D349jnD
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Scosso. Derubato della sua consapevolezza. Era perfettamente conscio dei suoni in cielo. Dai primi lamenti di un neonato mai amato fino alla terra in cui giaceva. Cos'era quella strana creatura infernale? Perchè gli suggeriva di destarsi dalla sua prossima redenzione? Era forse un'allucinazione quanto aveva visto poc'anzi?

['Io sono un soldato' - Sussurrava fra sè Arthur - 'Devo combattere. Forse non è questo il momento per fuggire da questo mondo']

Il guerriero percepiva la mano lesta del dannato, gli afferrava il colletto. Il respiro affannato, cercava di tirarlo a sè.

Le lacrime del cielo lo destavano. Quello era il disegno di Dio. Ne era certo.

"Non so se sto sognando o meno, ma ti assicuro che se dovessi rivedere quello che ho visto, brutta testa di cazzo che non sei altro, ti giuro su IDDIO che ti prenderò a calci in culo fino alla Natura Burella, leviamoci dai coglioni ora"

Arthur cercava di divincolarsi dalla presa salda del vampiro, rialzandosi completamente, danneggiato.

"Sbrighiamoci".

E poi, lo seguì.

['Mio dio, mi affido a te...']

 

 
Pubblicato : 22/08/2019 12:19 am
alessandro - Cristian A. Crane
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@d349jnd

“Se avessi visto quello che ho visto io, lasceresti Dio e le sue questioni ai teologi e alle loro indotrinnazioni”

Era messo male, lesione alla schiena e sicuramente qualche costola rotta, ma la sua riluttanza nel seguirmi non era per la sua salute fisica, quando saró capace di spigare a me stesso quello che è successo, proveró a dar pace anche alle sue preghiere, intanto dovevo portarlo via da li e metterlo in salvo, sono sempre un medico per Dio, o quello che ne resta. 

 
Pubblicato : 24/08/2019 5:36 pm
murasaki
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I due riuscirono a giungere alla caverna, soprattutto per le nuove doti fisiche di Crane. 
Arthur non mostrava troppi segni di cedimento fisico, ma una cosa era certa: i mostri e le leggende non gli erano mai piaciuti. 

La vista di Arthur, in quella caverna, era annebbiata e divisa tra il reale e l'immaginario. Il suo sguardo non sembrava funzionare in maniera logica: era l'istinto a giudarlo. ( https://whitewolf.fandom.com/wiki/Nihilistics livello Uno, Occhio dello Spirito).

È nella caverna che, rispetto a prima, i suoi occhi vedevano molte più aperture. Non sembravano più soli. Molti uomini apparivano e sparivano nell'atto di osservarlo. 

L'immagine di una Salamandra che si muoveva lungo la parete si fece nitida non solo per lui ma anche per Arthur. 

Stiamo perdendo tempo.

 
Pubblicato : 25/09/2019 10:16 am
alessandro - Cristian A. Crane
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Sta succedendo di nuovo.

Le stesse presenze mi circondano ancora, non sono certo di quello che percepisco, sarà la caverna che contiene queste anime dannate, o i miei sensi sono aperti al mondo sovrasensibile.

”Arthur qui saremo al sicuro dai bombardamenti”

Ma non per molto.

Quella che prima mi sembrava una caverna con un’unica uscita ora sento che altre vie percorribili possono essere prese. 

“ Non riesco a spiegarti cosa è successo poco fa, mi perdoni dello spettacolo orribile che ha dovuto assistere, non ero in me”

Non sono sicuro di esserlo nemmeno nell’istante in cui pronunciai quelle parole.

I dannati che affollano la stanza, sono ciò che resta di una vita passata su questa terra, povere anime evanescenti di sostanza eterea, che il loro Dio li perdoni.

Come posso io avvertire la loro presenza, sono disceso negli inferi della materia sensibile, ma ancora posso camminare su questo suolo insanguinato.

Vedo ciò che resta della morte, mi sono nutrito della vita, cosa succede al mio corpo? Sento ogni goccia di acqua che scende sulle pareti di questa caverna come se fosse un piccolo ruscello, sento ogni movimento dell’anima di Arthur, sento ad un tratto che la via d’uscita è verso la nostra destra, un masso non è saldo alla parete e al di la vedo una strada percorribile.

” Arthur da questa parte, la porterò fuori di qui in vita, mi segua” 

Vita e morte erano due stadi diversi dell’essere prima, ma ora ho la sensazione che la loro differenza non sia poi così netta. 

 
Pubblicato : 03/10/2019 4:28 pm
D349jnD
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"Non eri in te? Per il Santo Creatore ragazzo spero solo che tu sia stato un incubo prima del mio ingresso all'Inferno!"

Arthur riconduceva tutto ciò che gli stesse capitando come una sorta di prova di redenzione che l'Altissimo gli stava facendo espiare, come colpa, per testare se fosse degno di entrare nel regno dei cieli da peccatore con la speranza di poter ascendere al bene supremo dell'altissimo o, in caso contrario, bruciare negli inferi per l'eternità.Ascoltava Crane, sembrava lui, ma com'era possibile che quell'uomo avesse squarciato quegli uomini con quella facilità? Non poteva essere reale tutto questo!

"Seguirti Caronte, dannato corvo che banchetta la mia anima...Tsk"

Il Sir di Lancaster si limitava a seguire Crane, scorgendo poi la lieve figura di quella che gli sembrava banalmente un piccolo rettile che circolava sulla parete veloce e scaltro, non che Arthur sapesse distinguere una salamandra da una lucertola dato che le sue conoscenze in ambito zoologico erano decisamente scarse.

"Pure quella Lucertola scappa da te vedi?" 

Arthur puntava il dito in direzione dell'animale, il suo fare elegante come al solito, sputando per terra quello che era un misto fra saliva e sangue.

 
Pubblicato : 11/10/2019 12:48 pm
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